I GIOVANI E L’ALCOL

L’idea di parlare agli studenti delle scuole medie e superiori dei danni da abuso di alcol, mi fu suggerita nel giugno 2006 da una ragazza che avevamo trapiantato di fegato nello stesso mese del 1999 per un’insufficienza epatica fulminante da ingestione di tre bicchierini di vodka gelata con limone. Al momento del trapianto aveva solo 16 anni, era sempre stata astemia, ma durante una festa, per non essere derisa dai suoi compagni, aveva ceduto alle loro insistenze bevendo in pochi minuti tutti e tre i bicchierini di vodka. Dopo l’intervento era guarita perfettamente e ogni anno, in ricorrenza della data del trapianto, veniva a portarmi una scatola di squisiti cioccolatini Peyrano in segno di riconoscenza per averle salvato la vita. Fu proprio lei che nel 2006 mi consigliò di incontrare i giovani nelle scuole per spiegare che, per l’abuso di alcol, si poteva anche morire. Qualche giorno dopo parlai all’avvocato Ernesto Vitiello, presidente della Copev, di cui ero direttore scientifico, di questo progetto e poi insieme lo presentammo al responsabile dell’Ufficio Territoriale Scolastico che non solo lo approvò, ma informò anche tutti i Presidi di Milano e Provincia di mettersi in contatto con la Copev per fissare gli appuntamenti.
Ho iniziato i miei corsi in primavera 2007 andando personalmente in una quarantina di Istituti all’anno fino al 2020 quando, a causa della pandemia da Covid, mi sono adattato alla DAD che mantengo tuttora.
Ogni volta sono presenti in aula magna o in palestra circa 100 studenti tra i 12 e i 18 anni, accompagnati dai loro professori.
L’incontro, che dura circa un’ora e mezza, si divide in tre parti: la prima dedicata al racconto di un caso clinico, la seconda alla proiezione di 31 diapositive sui danni da abuso di alcol e infine lascio spazio alle domande. Riporto qui alcuni dati che presento ai miei incontri:
– L’eccesso di alcol è la PRIMA causa di morte nei giovani tra i 16 ed i 22 anni e la SECONDA tra i 22 e i 30 anni.
– In Italia, nella fascia dagli 11 ai 18 anni 432.000 maschi e 86.400 femmine seguono uno stile di consumo di alcol dannoso o rischioso.
– La diffusione dei comportamenti a rischio o dannosi tra i giovani dai 19 ai 24 anni colpisce 698.000 persone di cui circa 235.000 donne.
Per fortuna in quest’ultimo decennio, è stata vietata per legge la vendita di alcol ai minori di 18 anni. Numerosi produttori e rivenditori di alcolici hanno sentito il dovere di non mettere in pericolo la vita dei ragazzi e hanno voluto comunicare nei loro messaggi pubblicitari di bere con moderazione e di non farlo comunque mai prima di mettersi alla guida di auto o moto.
Prof. Luigi Rainiero Fassati

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