Epatite E

Aggiornamento Febbraio 2017

Il virus E (HEV) è un agente virale di recente identificazione, a struttura RNA. Non è escluso che  possa essere una zoonosi, cioè una infezione capace di colpire uomini ed animali (in questo caso il maiale).
Come il virus dell’epatite A, il virus E viene escreto attraverso la bile nelle feci, e viene trasmesso per via feco-orale.

A differenza dell’epatite A, la fonte principale di infezione è l’acqua inquinata, causa  di molte epidemie nel subcontinente indiano, nella Russia Asiatica, in Medio Oriente, Nord Africa e Centro America. Da questi focolai epidemici l’infezione è stata trasmessa mediante contatti interpersonali a singoli individui (casi sporadici).
In Italia il rischio di epatite E è limitato a viaggiatori diretti verso le sopracitate aree endemiche. Circa l’1% degli italiani ha anticorpi anti-HEV a testimonianza di pregressa, guarita infezione.

Infezione

L’infezione colpisce preferenzialmente giovani e adulti (15-40 anni), ha un’incubazione variabile tra 2 e 9 settimane e spesso ha un’evoluzione subclinica o moderata con guarigione clinica permanente.
Solo nelle donne gravide l’epatite E può avere un’evoluzione fulminante e mortale.

Prevenzione

Le gammaglobuline commerciali non prevengono il contagio. Non esiste attualmente vaccino, e pertanto la prevenzione dell’infezione è basata su misure di igiene personale e alimentare (primaria).